
Carlo Galli ci impartisce, nel suo ultimo, avvincente libro, Platone. La necessità della politica (Mulino), almeno due grandi lezioni per la convivenza civile e il dibattito pubblico di oggi.
Innanzi tutto, il punto di partenza della politica è la guerra, il conflitto, ma la giustizia dove essere il suo punto di arrivo. Attraverso Platone, Galli ci offre poi una importanza avvertenza epistemologica: il reale esiste perché viene organizzato in concetti astratti, ma il pensiero non è né infondato né nichilista. In questi anni di scadimento del discorso pubblico, in un tempo in cui nessuno più crede a nessuno, dove spesso sapere e potere sono confusi tra di loro e gli intellettuali dicono tutto e il contrario di tutto, il Platone riletto da Galli invoca l’autorevolezza del pensare, la fondatezza dei pronunciamenti. Non più il mantra dell’uno vale uno.
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